Secondo molti il clamoroso successo del duo pavese andva ricercato nel loro linguaggio schietto e moderno e da motivi semplici ma efficaci. In realtà, probabilmente fu una sorta di "vuoto" di allora in fatto di band giovanili, riempito ampiamente all'estero dalle popolarissime band dei college, ad esempio. Ma dopo l'uscita di questo singolo, Pezzali in particolare, dimostrò di saper anche comporre brani di un certo pregio, pur mantenendo uno stile diretto. Il singolo si distinse anche per una versione interpretata con Fiirello che imitava numerosi illustri colleghi. La separazione del duo era comunque appena dietro l'angolo. Anno di grandi conferme e di buoni risultati per il cantautore che pubblicò l'album LORENZO 1994 e che cominciava a tirar fuori anche tematiche molto più impegnate ed ideologiche. In modo particolare questa canzone la disse lunga sulla sua idea di religione e sul suo modo di intendere la vita di tutti i giorni. Il video girato in un supermercato ed il ritmo scatenato e ben arrangiato da un gruppo di musicisti particolarmente in stato di grazia, ne fecero un tormentone e trascinarono ben 600 mila persone nei negozi di dischi. Podio completo per la scuderia di Claudio Cecchetto che al momento rappresentava e produceva discograficamente anche lo showman siciliano. Lui era decisamnete in un momento decisivo per la sua carriera, come conduttore di un programma nato insordina nel preserale di Italia 1 e diventato via via fenomeno televisivo dell'anno. Prese la palla al balzo e fece il remix per discoteca di questo vecchio brano di Renato Zero e le vendite schizzarono alle stelle, come tutto il merchandising che ruotava attorno a lui, codino compreso. Da segnalare sul singolo la presenza del brano AEROPLANO con cui si tentò invano di lanciare la carriera della cantante Caterina. Roventi polemiche attorno a questo progetto per discoteche del duo di dj a cui saltò in mente, dopo essere rimasti impressionati dalla visione del film JONA CHE VISSE NELLA BALENA di Roberto Faenza, di estrarre il canto insegnato agli alunni della scuola, protagonista della pellicola e farlo diventare un pezzo con cui scatenarsi in pista. Le associazioni ebraiche si scagliarono subito contro questa scelta ritenuta blasfema, dato che il canto era in realtà un brano di un importante salmo e che tra l'altro pareva fosse cantato proprio dai bimbi deportati nei lager nazis ti. I due si scusarono ma fu subito chiara la loro buona fede e il disco, in compenso, andò benissimo.La mora ragazzina diciannovenne di Solarolo (RA) aveva appena debuttato l'anno precedente stravincendo nella sezione Nuove Proposte al Festival, cantando la sua sofferta storia con Marco ne LA SOLITUDINE, campione d'incassi subito dopo. Ma quest'anno volle dimostrare di esserselo meritato e si ripresentò con questa canzone che se da una parte ricalcava quello della vittoria, dall'altra cercava di sdoganarla dal ruolo di teen-idol a cui stava pericolosamente avvicinandosi. Ci riuscì alla perfezione, piazzandosi terza nella classifica finale e lanciando il suo secondo album LAURA e, soprattutto, spargendo i semi per una carriera all'orizzonte decisamente fruttuosa. Inizialmente questo singolo era destinato in poche numerate, ricercatissime copie al vasto pubblico di fans iscritti alla fanzine IL BLASCO, rivista che veniva regolarmente spedita a tutti. Ma le radio private, saputa la cosa, non si fecero sfuggire lo "scoop" di poterla comunque far conoscere e trasmetterla. E così il pezzo diventò talmente di dominio pubblico da non poterla più nascondere ed altri promo vennero stampati ad uso e consumo proprio dei media. In seguito, venne pure messo in vendita, sfondando così anche al botteghino. Singolare il fatto che il pezzo, in realtà fosse composto per il testo da pochi versi ripetuti più volte, cosa a cui a dir il vero, il rocker emiliano non era affatto nuovo. Altra band nata sotto l'egida di Claudio Cecchetto di successo effimero quanto travagliato. Loro, guidati dal cantante Stefano D'Orazio, si erano messi in luce a Castrocaro con il brano SCEMA che però venne squalificata dalla finale per non aver censurato, come richiesto dalla produzione la parola "stronza", inserita all'interno del testo. Ma il noto talent-scout li notò e li mise sotto contratto. Ne venne fuori il primo album che conteneva il singolo SU E GIU' di buon successo estivo. L'anno successivo uscì il secondo album che invece aveva al suo interno proprio questo pezzo, anch'esso di buon riscontro e sigla del Festivalbar in corso. Intanto però, alcuni componenti del gruppo covavano invidia nei confronti del frontman ed oltre ad uscire dal gruppo, intentarono una causa, ottenendo di poter pubblicare dei dischi con il nome Vernice 2. In piena fase di lancio generalista, appena usciti dalla nicchia dei locali milanesi abbracciando il successo nazional-popolare, il gruppo milanese sublimò il momento incidendo questo Ep e regalando la canzone di punta ai loro amici della Gialappa's Band che la utlizzarono come sigla del loro MAI DIRE MONDIALI, come già avvenuto quattro anni prima. La pirotecnica band era anche impegnata al momento con il PLAYMOBIL TOUR e nelle loro trasmissioni sull'acclamatissima Radio Deejay Dopo aver militato per alcuni anni in formazioni locali, tra cui Le Matte In Trasferta insiema a Simona Bencini, poi cantante dei Dirotta Su Cuba, si mise in proprio e dopo aver partecipato a Sanremo Giovani con UN MOTIVO MALEDETTO debuttò al Festival tra le Nuove Proposte con questo brano che aveva tra i suoi autori anche Jovanotti, piazzatosi quarto ma diventando subito una hit-radio. Anche l'album IRENE GRANDI uscito in seguito con brani come T.V.B. e SPOSATI! SUBITO!! servì da trampolino di lancio per la sua carriera con buoni proseliti anche in Germania dove incise un duetto con un cantante locale che scalò le classifiche di vendita anche in quel paese. Praticamente un "miracolato" dell'hit-parade dell'epoca, questo giovanissimo ragazzo romagnolo, appena l'anno prima dell'uscita di questo singolo stava regolarmente svolgendo il servizio di leva, guardando alla tv i suoi cantanti preferiti che poi sarebbero diventati suoi colleghi. Certo il successo di questo pezzo estivo andava imputato prettamente alle radio locali che come un martello proposero e riproposero il ritornello doppiosensista di questa canzone, all'urlo di "Dammelo, il tuo cuore dammelo". Ma anche all'interpretazione serena e divertita di questo ragazzotto, che come tutti gli amori estivi, andava adorato e subito abbandonato inesorabilmente appena l'aria si sarebbe fatta più fresca...
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Giugno 2015
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