Ma in giornate come questa, pensiamo sia lui il primo a correre con la mente ai suoi esordi, quando un giovanissimo Roberto Satti, appena diciottenne, fan sfegatato di Elvis Presley e del Rock 'n roll made in the U.S.A., venne notato mentre si esibiva da un noto discografico dell'epoca e, al momento di scegliere il nome d'arte, lui volle chiamarsi solo Bobby, ma la segretaria al telefono disse: "Bobby e poi?" e lui: "Bobby... solo" e, per questo errore, venne chiamato davvero così. Fu del 1963 il primo disco, ORA CHE SEI GIÀ UNA DONNA, ma inutile dire che il botto lo fece al Festival dell'anno dopo, quando si presentò in gara con la leggendaria UNA LACRIMA SUL VISO, al fianco di Frankie Laine. Anche ee data l'inesperienza, colto da panico, perse la voce e dovette eseguirla in playback, escluso dalla competizione. Nonostante ciò il brano scalò le classifiche di vendita in Italia e in Europa e da li parti definitivamente la sua carriera, che lo vide vincere al Festivalbar con CREDI A ME e, l'anno seguente, trionfare finalmente a Sanremo con SE PIANGI, SE RIDI. Altro grande successo fu quello della sigla del ciclo di film dedicato a Totò della RAI, NON C'È PIÙ NIENTE DA FARE, mentre al Festival tornerà altre undici volte tra cui ricordiamo quella in cui rivinse in coppia con Iva Zanicchi, nel '69 con ZINGARA e quella del '70 con la Cinquetti, in ROMANTICO BLUES. Altri suoi brani celebri sono SAN FRANCISCO ('67), SIESTA ('68), UNA GRANITA DI LIMONE ('68) e DOMENICA D'AGOSTO ('69), tutti buoni esiti estivi. Mentre gli anni '70 furono poco entusiasmanti per lui discograficamente, in compenso gli '80 segnarono per lui una buona seconda parte di vita artistica con il ritorno al Festival nel 1980 con GELOSIA, con buone vendite e poi NON POSSO PERDERTI ('81) e TU STAI ('82). Alla fine del decennio nacque invece il sodalizio con due suoi cari amici di sempre, Little Tony e Rosanna Fratello, con cui comporrà i RO.BO.T e parteciperanno a svariate trasmissioni televisive. Fino ad arrivare al Festival del 2003, ancora gareggiando con l'amico fraterno Tony, in NON SI CRESCE MAI. Seguiranno tanti altri anni fatti di svariati concerti da noi e in tutto il mondo ed altri dischi di vario genere, spaziando dal rock, al jazz, alla musica da ballo. A quest'ultimo genere è dedicato il suo ultimo lavoro, del 2014, intitolato MUCHACHA, un E.P. di sole quattro canzoni, accompagnate da un video del brano da cui prende il titolo. Insomma, una lunga carriera per un cantante e musicista di talento, di quelle che si possono sostenere, nel nostro paese, proprio solo se supportati da grande versatilità e camaleontico trasformismo, come lui ha dimostrato in tutti questi anni.
Proprio in questa giornata che apre le porte ad una nuova primavera, uno dei nostri personaggi musicali più acclamati e longevi artisticamente di sempre, ne porta a compimento una molto speciale: la sua settantesima. Eppure sembra impossibile, guardandolo ancora oggi impugnare la sua chitarra su un qualunque palco, che un giovanotto con la sua grinta e con l'amore ancora fresco ed invariato per la musica, abbia già raggiunto questa età anagrafica, ma certo ciò dimostra che certe date siano solo affare per gli uffici comunali preposti. Ma in giornate come questa, pensiamo sia lui il primo a correre con la mente ai suoi esordi, quando un giovanissimo Roberto Satti, appena diciottenne, fan sfegatato di Elvis Presley e del Rock 'n roll made in the U.S.A., venne notato mentre si esibiva da un noto discografico dell'epoca e, al momento di scegliere il nome d'arte, lui volle chiamarsi solo Bobby, ma la segretaria al telefono disse: "Bobby e poi?" e lui: "Bobby... solo" e, per questo errore, venne chiamato davvero così. Fu del 1963 il primo disco, ORA CHE SEI GIÀ UNA DONNA, ma inutile dire che il botto lo fece al Festival dell'anno dopo, quando si presentò in gara con la leggendaria UNA LACRIMA SUL VISO, al fianco di Frankie Laine. Anche ee data l'inesperienza, colto da panico, perse la voce e dovette eseguirla in playback, escluso dalla competizione. Nonostante ciò il brano scalò le classifiche di vendita in Italia e in Europa e da li parti definitivamente la sua carriera, che lo vide vincere al Festivalbar con CREDI A ME e, l'anno seguente, trionfare finalmente a Sanremo con SE PIANGI, SE RIDI. Altro grande successo fu quello della sigla del ciclo di film dedicato a Totò della RAI, NON C'È PIÙ NIENTE DA FARE, mentre al Festival tornerà altre undici volte tra cui ricordiamo quella in cui rivinse in coppia con Iva Zanicchi, nel '69 con ZINGARA e quella del '70 con la Cinquetti, in ROMANTICO BLUES. Altri suoi brani celebri sono SAN FRANCISCO ('67), SIESTA ('68), UNA GRANITA DI LIMONE ('68) e DOMENICA D'AGOSTO ('69), tutti buoni esiti estivi. Mentre gli anni '70 furono poco entusiasmanti per lui discograficamente, in compenso gli '80 segnarono per lui una buona seconda parte di vita artistica con il ritorno al Festival nel 1980 con GELOSIA, con buone vendite e poi NON POSSO PERDERTI ('81) e TU STAI ('82). Alla fine del decennio nacque invece il sodalizio con due suoi cari amici di sempre, Little Tony e Rosanna Fratello, con cui comporrà i RO.BO.T e parteciperanno a svariate trasmissioni televisive. Fino ad arrivare al Festival del 2003, ancora gareggiando con l'amico fraterno Tony, in NON SI CRESCE MAI. Seguiranno tanti altri anni fatti di svariati concerti da noi e in tutto il mondo ed altri dischi di vario genere, spaziando dal rock, al jazz, alla musica da ballo. A quest'ultimo genere è dedicato il suo ultimo lavoro, del 2014, intitolato MUCHACHA, un E.P. di sole quattro canzoni, accompagnate da un video del brano da cui prende il titolo. Insomma, una lunga carriera per un cantante e musicista di talento, di quelle che si possono sostenere, nel nostro paese, proprio solo se supportati da grande versatilità e camaleontico trasformismo, come lui ha dimostrato in tutti questi anni.
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Giugno 2015
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