Artisti Vari - LUCIFERO (seconda parte)
MIELE (Nicolai Bonino Liboni) Mal.
Infatti un altro artista molto popolare negli anni 60 interpreta la prima canzone della seconda facciata dell'album. E' Paul Bradley, in arte Mal, ex componente dei Primitives. E' ancora una volta il Sogno a fare da sfondo ai pensieri del carcerato che qui si immagina di prender parte a una festa in cui donne e musica lo aiutano "ad andare un po' più su", a risalire la china verso la libertà.Ma alla fine è un'altra dimensione d'amore quella che occupa davvero i suoi pensieri,ed è quella dell'amore di un padre verso la figlia che il carcere gli ha allontanato e la "voglia di miele nella mano" che egli prova è il suo desiderio di dolcezza nel poter manifestare questo amore di padre, e che gli viene tuttavia negato.
AMORE BLU (C.Caterino M.Zanoni) La Strana Società.
Questo gruppo torinese,fondato nel 1971 proprio da Valerio Liboni che ne fu il batterista fino al 1976 e che vide dal 74 al 76 Umberto Tozzi tra i suoi componenti,raggiunse col suo 45 giri d'esordio il primo posto della Hit Parade grazie al rifacimento di un pezzo musicale straniero: POP CORN, e partecipò due volte a Sanremo:nel 1976 e nel 1977. Questa canzone molto "pop", che aveva le carte in regola per essere un buon successo radiofonico all'epoca se il disco avesse avuto una degna promozione in radio, si impernia sulla non proprio originale metafora del gabbiano,simbolo di libertà,che ferito solca il blu del cielo cercando un futuro migliore non aggiunge molto al concetto di desiderio di poter andarsene al più presto dal carcere che è il "fil rouge" che lega le canzoni del disco. In più,quì,è fondamentale l'amore verso una Lei, che lo accompagna in questo volo per raggiungere insieme la felicità.
CANTANDO CANTANDO (Margagliotta Alandre Delfino) I Camaleonti.
Un altro gruppo storico che può vantare una una lunga e importante carriera è questo dei Camaleonti. Il mitico Tonino Cripezzi presta la voce a questo brano che essenzialmente altro non è che una moderna serenata che il carcerato-chitarra alla mano-dedica all'innamorata. Ovviamente le chiede di saperlo aspettare perchè non appena tornerà libero correrà da lei per ricostruire insieme un futuro migliore. Come abbiamo già visto in Canzone prigione di Caterina de Francesco è la Musica che nasce dal cuore,che lì era un blues e qui è una serenata,ad aiutare a tirare avanti e a rendere meno dura l'attesa della libertà e del ritrovato Amore.
SOGNO (Merli Canzi Liboni) L & S Manera.
Negli anni 80 il produttore artistico Paolo Chillè propone a Liboni varie coproduzioni tra cui quella con un duo di DJ:gli L.& S. Manera. E sono proprio loro ad interpretare la quarta canzone del secondo lato di Lucifero che,manco a dirlo,rimette per l'ennesima volta la dimensione onirica dei sogni al centro dell'esistenza carceraria del detenuto che solo nel sogno ritrova l'amore,quella donna che immagina in lacrime con la testa sul cuscino ad attenderlo pazientemente per ricominciare.
Nulla di nuovo quindi se non la conferma di quanto sognare aiuti a sopravvivere quando ci si trovi in difficoltà e di come l'attesa sembri non avere mai fine dietro le sbarre di una cella.
TU MI LIBERI COSì (Merli Canzi Liboni) I Nuovi Angeli,
E' questo invece il complesso (come si diceva ai miei tempi) di cui Valerio Liboni è il batterista dal 1978. All'epoca dell'incisione dell'album Paki Canzi era ancora la voce storica del gruppo e ha collaborato alla stesura della musica di questo pezzo e di quello precedente. Molto interessante il testo di questa canzone in cui si evidenzia il paradosso che si crea per un carcerato quando la sua Lei decide di lasciarlo e quindi lo "libera" dal proprio amore. Qui la libertà non ha affatto quella valenza positiva che caratterizza questa parola bensì si tratta di una libertà che ancor più opprime chi la subisce,perchè in essa è implicito l'abbandono e non sarà il ritrovamento della tanto attesa libertà dal carcere a fargli ritrovare l'amore perduto.
AUNQUE PASE EL TIEMPO (Bedoya Canzi Liboni) Gary Low
Luis Romano Peris Belmonte,vquel Gary Low che tanto fece ballare in discoteca noi ventenni di un'epoca che fu,e che ha inciso diverse versioni della popolarissima "Colegiala", presta la voce a quest'ultima canzone evidentemente scritta da un detenuto ispanico e curiosamente arrangiata a ritmo "reggae". Gary Low (all'epoca dell' "italodisco", più famoso tra le teenagers per la sua prestanza fisica che per la sua voce) è qui facilitato nell'esecuzione del brano dalle sue origini catalane.
Il testo è in definitiva una promessa. Una struggente promessa di amore eterno che chi sta dietro le sbarre fa alla donna che l'attende. Nonostante il tempo passi, l'amore può solo accrescere nell'attesa di ritrovarsi.
Davvero i temi del sogno, dell'amore e dell'attesa della libertà sono il comune denominatore delle canzoni scritte dai carcerati; e tutti gli interpreti del disco,con la loro personale caratteristca vocale e interpretativa riescono a dare le giuste, mai uguali sfumature ai pensieri di chi vive questa triste situazione.
Un disco molto particolare e molto prezioso che merita un posto d'onore nella mia piccola collezione.