1. Domenico Modugno - LA LONTANANZA
Enrica Bonaccorti, autrice del testo di questo pezzo, racconta da sempre che il Mimmo nazionale, con cui lavorava in teatro in quel periodo, la stava osservando mentre lei scriveva questi suoi pensieri sul suo diario personale. Appena li lesse, corse a spalancare la finestra e urlò sulla strada: "Ma questo è il successo dell'anno". Ebbe ragione, lo fu e soprattutto rilanciò in vetta alle classifiche "Mister Volare", cosa che non avveniva da qualche tempo.
Si narra che inizialmente, appena dopo aver scritto questa canzone, Lucio Battisti non volesse proprio affidarla alla "Tigre di Cremona", perchè in realtà la riteneva "troppo sopra le righe" per il suo modo di scrivere prettamente confidenziale. Tant'è che la stessa signora Mazzini, sentì molto il peso dell'esecuzione e si impegnò tantissimo. Certo, dopo aver praticamente prodotto un capolavoro simile, anche l'orecchio più severo non poteva non piegarsi al suo cospetto. E così la premiata ditta Mogol-Battisti si convinse di aver evidentemente sbagliato previsione. Mina, invece, aveva appena detto incredibilmente "no" a Frank Sinatra che la voleva in America per uno show televisivo insieme a lui.
Una cosa poco nota di questa popolarissima canzone è la formazione eccezionale che ne suonò l'arrangiamento nel 45 giri, a dimostrazione di quanto la RCA avesse puntato sulla canzone. Alla batteria c'era Franz Di Cioccio e alle tastiere Flavio Premoli, entrami militanti nella Premiata Forneria Marconi. Al basso suonava Damiano Dattoli, per intenderci l'autore della musica di IO VAGABONDO dei Nomadi. Ma soprattutto alla chitarra e ai cori, niente meno che Lucio Battisti. Resta ancora misteriosa la rinuncia a cantarla dell'ultimo momento, da parte di Gianni Morandi.
Dopo tutti questi anni resta ancora un mistero il fatto che nonostante questo fosse, di fatto, il lato B del 45 giri di EMOZIONI, in realtà ebbe almeno inizialmente più successo di quest'ultima e risulti ufficialmente tra le più vendute dell'anno. La spiegazione sta sicuramente nel fatto che all'epoca le classifiche si facevano anche tenendo conto delle selezioni nei juke-box, dei passaggi radiofonici, del "polso" persino. Il genio di Poggio Bustone, aveva appena vinto il Festivalbar con un pezzo come FIORI ROSA, FIORI DI PESCO ed ora ci teneva a far sentire anche il suo lato più intimista. Dopo questo singolo si incrinarono i rapporti con la Ricordi e lui fondò la Numero Uno.
A perdere l'appuntamento qui fu invece Mina, che aveva inciso ma non puntò affatto su questa canzone nata in Brasile ad opera di Roberto Carlos, noto cantautore dell'epoca anche in Italia. Lei in effetti la cantò in lingua originale, ma una volta arrivata in Italia venne passata di mano alla Vanoni che ne diede un'interpretazione splendida e giustamente ricca di sentimento. Per lei fu la svolta artistica, perchè si tolse di dosso i panni della donna fredda e sofisticata, sembrando molto più popolare e "umana". A tradurne il testo nel nostro idioma, fu un sempre bravo Bruno Lauzi.
Saturnino Manfredi da Castro dei Volsci (FR), meraviglioso interprete e anche regista della miglior commedia all'italiana, all'epoca, era stato duramente contestato da certa critica, per aver inciso e poi distribuito un disco propagandistico per l'allora Partito Socialista Italiano. Venne quindi l'idea di rilanciarlo popolarmente facendogli cantare questo gran classico di Ettore Petrolini del 1932. Le ospitate televisive trascinarono questo disco in vetta alle classifiche, facendolo diventare un classico della musica romanesca. Di li in poi, il grande attore, ci prenderà gusto e inciderà negli anni tanti altri singoli di vario genere, ma sempre sotto l'egida dell'ironia, alcuni anch'essi di grande successo.
Era proprio un momento d'oro per il complesso musicale di Milano, di cui era apprezzato cantante Livio Macchia. Dopo una sfilza di singoli schizzati in vetta alle classifiche e dopo essere diventati un gruppo di riferimento per quel "beat" che ruotava proprio intorno a band come la loro, vengono mandati di corsa al Festival di Sanremo, a far l'accoppiata con una fuoriclasse quale Ornella Vanoni. Essendo questo brano una vera perla della storia di tutta la nostra musica leggera, anche se si piazzò solo quarta, non faticò a rifarsi nelle classifiche, regalando ad entrambi gli interpreti una fantastica nuova notorietà.
Renato Brioschi da Milano, era stato il fondatore e il front-man del complesso dei Profeti, appunto, fino a pochi mesi prima. Lasciato formalmente il gruppo partecipò alla manifestazione UN DISCO PER L'ESTATE con questa canzone e la vinse. Sembrò davvero un exploit per lui, tanto che si decise di farne persino un film del genere "musicarello", tanto in voga negli appena sfumati anni '60, di cui lui fu il protagonista. Purtroppo i 45 giri seguenti non ebbero invece il successo sperato, ma lui rimase da quel momento nel mondo della musica come grande autore, scrivendo per grandi altri interpreti come Riccardo Fogli, Mia Martini, Eros Ramazzotti, Alice e persino.. per il Gabibbo!
Decisamente uno dei nostri cantanti più importanti e popolari di tutti i tempi, il cantante di Monghidoro (BO), vinse per la seconda volta consecutiva con questa canzone l'appena terminata edizione di CANZONISSIMA, ma qualcosa si stava incrinando all'epoca con una certa parte di pubblico. Inutile dire che in Italia si stava "combattendo" una certa battaglia fuori dai palcoscenici e lui, proprio perchè considerato simbolo di una certa tradizionalità italiana, veniva spesso fischiato in quel periodo, persino durante alcuni suoi concerti nei Palasport. Destino toccato anche ad altri suoi colleghi. Poco male, lui che si poteva permettere questo ed altro, cambiò registro dedicandosi a canzoni con testi più impegnati e riflessivi. Anche se poi, gli anni '70 saranno per lui quelli della "grande pausa di riflessione".
Il cantautore di Pola, all'epoca, era tutto impegnato a dimostrare di essere sicuramente un grande interprete, ma non quel ragazzo serioso e dalla faccia a volte un po' dimessa che tutti conoscevano. Era anche una persona umile e gentile, perbacco! E quale poteva essere il modo migliore per trovare questa immagine? Ma naturalmente interpretare canzoni per i bambini, di gran classe naturalmente come era LA CASA, uscita l'anno prima di questa sua partecipazione al Festival, al fianco di Iva Zanicchi, con cui si piazzò terzo. E convinse moltissimo il pubblico, facendo molta tenerezza vedendola attorniato da girotondi scatenati di decine pargoli. E dire che possiamo annoverarlo ancora oggi tra gli autori più illuminati di tutti i tempi.