Anno favoloso per "Pel di Carota", che ancora doveva indossare i panni di Gan Burrasca e che aveva esordito appena l'anno prima al Festival degli Sconosciuti di Ariccia (ROMA), in cui aveva trionfato eseguendo canzoni della già notissima Mina. E molto popolare era già diventata pure lei, dotata di un prodigioso e raro talento che le farà trascorrere l'intero decennio quale dominatrice dell'hit-parade e da idolo di grandi e piccini. Discograficamente si era affacciata con un colpo da maestra appena un mese prima dell'uscita di questo singolo con l'altrettanto nota LA PARTITA DI PALLONE, ma qui, con l'intento di farla scoprire anche come perfetta interprete di brani più d'atmosfera, autori come Franco Migliacci, Gianni Vassallo ed Enrico Polito, le confezionarono un abito perfetto come quello per la Cresima. Rimase in vetta alle vendite per una decina di settimane, incrociandosi spesso con altri suoi stessi 45 giri, che venivano pubblicati, come ovvio, a profusione. Quando arrivò da noi, il bravo ragazzo della porta accanto di Brooklyn, era già una pop-idol star, degna delle più recenti generazioni di cantanti per teen-agers. Coautore con un suo compagno di scuola del college che frequentava, da noi portò in dote alcuni singoli che gà avevano furoreggiato oltreoceano, traducendoli spesso in lingua italiana, come già in uso da parte di altri suoi colleghi americani come Paul Anka. In questo caso ad essere riadattata fu la sua LOOK INSIDE YOUR HEART, con testo scritto dall'instancabile Franco Migliacci. Ai nostri connazionali piacquero molto i suoi modi garbati e la sua voce acuta ed il suo look molto pulito ispirò molto i giovani del tempo. Fu anche autore del successo della cantante Connie Francis, STUPID CUPID, che lanciò anche lui con minor successo. Per un periodo fece parte anche dello storico gruppo dei The Tokens, che lanciarono la sempreverde THE LION SLEEPS TONIGHT. Periodo di enorme successo per il nostro artista più popolare di sempre, ma anche di prime beghe legali, alquanto noiose per lui. La Jolly, etichetta che l'aveva sotto contratto fino alla fine dell'anno precedente, gli fece causa, pretendendo un risarcimento di quasi cinquecento milioni di lire, per averlo infranto e non adempiuto fino in fondo, come avrebbe dovuto. Il fatto era che lui aveva intanto voluto correre da solo ed aveva organizzato e fondato, nel frattempo, il notissimo Clan Celentano che raggruppava, in una sorta di comune musicale, anche altri cantanti, alcuni come lui migrati da altre case discografiche, altri invece scoperti e lanciati per l'occasione. E così fu che al momento si trovavano nei negozi, dischi della vecchia e della nuova parrocchia del milanese che, comunque, andavano più o meno tutti in vetta. Questo fu tra quelli della nuova e, ironia della sorte, oltre che lui stesso e l'amico Miki Del Prete, vide tra i suoi autori anche un'altra persona con cui, in seguito, avrà molte battaglie legali da risolvere: Don Backy. Caposcuola insieme ad altri interpreti come Mina, Tony Dallara e Adriano Celentano dei cosiddetti "Urlatori", Roberta Corti da Milano, dato il suo nome d'arte e per il fatto che interpretasse agli esordi pezzi soul americani, venne inizialmente scambiata anche lei per statunitense. Solo in seguito venne svelato l'arcano e lei sbocciò musicalmente già alla fine degli anni '50, quando mise a segno questo colpo, che sarà poi il suo più grande successo discografico, aveva già anche trionfato al Festival al fianco di Luciano Tajoli sulle note di AL DI LA', due anni prima. Questo era in realtà un successo in lingua francese di Petula Clark, CHARIOT appunto, che poi venne anche ripreso con il titolo I WILL FOLLOW HIM dall'americana Litte Peggy March. In Italia venne riscritta da Bruno Pallesi ed ebbe buon riscontro anche una versione tutta strumentale ad opera dell'orchestra diretta dal marsigliese Franck Pourcel. Per rendere l'idea di come funzionasse il mercato discografico dell'epoca, va segnalato che, nonostante l'interprete fosse di fatto solo al suo quarto anno di presenza nell'ambiente, questo fosse già il cinquantaduesimo singolo inciso nella sua carriera. Buon successo quell'estate, anche per Aldo Caponi da Santa Croce sull'Arno (PI), che solo l'anno prima era esploso alla prima edizione del Cantagiro con il brano LA STORIA DI FRANKIE BALLAN e che da poco aveva perso il suo primo nome d'arte, Agaton. Anche lui adepto dell'appena fondato Clan di Adriano Celentano, venne inviato anche all'edizione dell'anno successivo proprio con quest'altro brano, tradotto dal pezzo interpretato da Helen Shapiro e composto da Burt Bacharach, KEEP AWAY FROM OTHER GIRLS, con testo scritto da Mogol. Di quell'anno anche i suoi esordi cinematografici in entrambi i casi a fianco del suo mentore. Dapprima con il celebre duetto vestiti da frati ne IL MONACO DI MONZA con gli insuperabili Totò ed Erminio Macario, poi in UNO STRANO TIPO, con tutto il Clan e con attori come Nino Taranto, Carlo Campanini, Giacomo Furia e ancora Macario. Certo, non fu questo il brano di quell'anno che storicamente ricordiamo maggiormente, dato che il principale fu indubbiamente QUELLI DELLA MIA ETÀ, ma è pur vero che anche il 45 giri di questo pezzo, andò ugualmente molto bene, forse proprio in seguito al grande seguito avuto dal precedente. In realtà la cantante parigina, nella sua carriera ha inciso in totale quattordici singoli e un paio d'album nella nostra lingua, di cui l'ultimo è il 45 giti SOLE TI AMO del 1970. In questo caso ad essere tradotto fu il quasi omonimo brano d'oltralpe LES TEMPS DE L'AMOUR, la cui versione italiana venne curata da Vito Palavicini e fece appunto parte dell'Lp FRANÇOISE HARDY CANTA PER VOI IN ITALIANO, uscito proprio in quel periodo. Intanto lei diventava sempre più un star mondiale, con proseliti anche in Spagna, Danimarca, Olanda, Giappone, Canada ed anche negli Stati Uniti, dove la celebre rivista VOGUE, le dedicò addirittura una famosa copertina. Tra i più bei brani cantanti e lanciati oltreoceano dall'immenso Ray Charles, in origine questa era proprio la sua I CAN'T STOP LOVING YOU, sapientemente tradotta da Mario Panzeri per questo ragazzetto milanese, che ancora doveva esplodere, prima come cantante e poi come giornalista e creatore di periodici. Dietro al suo finto nome d'arte, procuratogli dal suo discografico che voleva simulare che lui fosse un vero cantante americano, inizialmente, si celava in realtà Paolo Occhipinti, divenuto all'inizio degli anni '70 il direttore di riviste come ANNABELLA e, soprattutto per ventisei anni, di OGGI. Dopo questo buon successo, l'anno dopo spopolerà invece letteralmente con la notissima AMORE SCUSAMI, con cui prese parte a Un Disco Per l'Estate e che poi venne anche pubblicata all'estero vantando svariate versioni in altrettante lingue. Tentò poi due partecipazioni al Festival, nel '65 e nel '66, ma in entrambi i casi i suoi pezzi non arrivarono in finale. Curiosa canzone lanciata dal musicista romano che, su testo di Carlo Rossi, descriveva in modo scherzoso (ma non irrispettoso) questa reale popolazione insediata in paesi come il Ruanda e il Burundi. La musica invece era stata proprio scritta dal cantautore, che qui era accompagnato come sempre dai Filppers, di cui facevano parte personaggi come Lucio Dalla, Franco Bracardi, Massimo Catalano e Fabrizio Zampa, poi noto giornalista musicale. Il nostro era già ampiamente diventato il cantante delle asssolatissime estati italiane e, già l'anno prima, sotto gli ombrelloni non si cantava altro che la sua PINNE FUCILE ED OCCHIALI, mentre in questa stessa estate, stava ancora facendo strage di cuori anche ABBRONZATISSIMA. Secondo un sondaggio svolto dalla S.I.A.E. nel 2005, questo brano risulta essere tra i dieci più suonati di tutti i tempi in Italia, tanto da aver festeggiato cinque anni più avanti addirittura la decimillesima pubblica esecuzione. Canzone presentata al Festival di quell'anno dal bravo musicista dell'isola di Burano (VE) ed eseguita in coppia con una scoppiettante Cocky Mazzetti. A Sanremo aveva già esordito ottimamente con la melodica COME SINFONIA, nel '61, vantando una famosissima versione incisa anche da Mina, ma qui voleva a tutti i costi dimostrare anche il suo amore verso il Rock 'n roll che stava imperversando nel nostro paese. Questo pezzo, scritto con Alberto Testa, guadagnò così un ottimo terzo posto e lui, intanto, si scaldò i muscoli per ciò che gli stava per succedere di li ad un paio d'anni, quando alla kermesse presentò stavolta nientemeno che IO CHE NON VIVO (PIÙ DI UN'ORA SENZA TE), con tutto ciò che ne conseguì subito dopo per il brano e per lui stesso, che da quel momento venne reclamato spesso anche all'estero. Ma il meglio per lui doveva ancora venire ed arrivò nei primi anni '70, quando iniziò a comporre colonne sonore e, soprattutto, quando il regista Brian De Palma gli fece musicare il suo mitico film CARRIE LO SGUARDO DI SATANA, dopo cui iniziò un sodalizio lungo e duraturo. Alfredo Antonio Carlo Buongusto, da Campobasso, aveva esordito solo un paio d'anni prima con il gruppo I 4 Loris e con il brano MADISON ITALIANO e solo l'anno dopo come solista con il singolo BELLA BELLISSIMA, scritta da Ghigo Agosti, che sul lato b aveva però DOCE DOCE, canzone che ebbe ben più successo, diventando per lui un vero bglietto da visita. Questa volta invece, aiutato da un tris di autori quali Gorni Kramer, Italo Terzoli e Bernardino Zapponi, tutti di origine televisiva, si fece conoscere ulteriormente con questo brano, che non a caso era la sigla diel programma LEGGERISSIMO, incentrato proprio sul direttore d'orchestra, poi rimasto negli annali della sua lunga carriera. Dello stesso anno anche l'altrettanto famosa MALAGA e CHI CI SARÀ DOPO DI TE, mentre ancora l'anno dopo sarà quello del suo successo più grande e ancora oggi celebrato: UNA ROTONDA SUL MARE.
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Giugno 2015
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