In un'annata in cui trovare un singolo cantato nella nostra lingua era un caso più unico che raro, la più scatenata tra le nostre cantautrici se ne uscì con questo brano che rispettava come di consueto, lo stile rock-mantico dell'artista senese. Per il suo lancio tutte le reti radiofoniche italiane lo trasmisero contemporaneamente dopo la mezzanotte del primo dell'anno. Fece poi parte dell'album DISPETTO uscito un mese dopo. Lo stesso brano, riarrangiato con l'utilizzo di un buon gruppo di archi, venne rilanciato nove anni dopo nella raccolta PERLE ed adottatato in seguito dal mondo della pubblicità. Era davvero un Festival importante nella vita e nella carriera della bionda cantante di Valeggio Sul Mincio (VR). Innanzitutto perché era il primo a cui partecipava, poi perchè era in una vera fase di rilancio discografico, dopo un certo periodo un po' faticoso per lei. Aveva fatto un vero sfacelo, nella seconda metà degli anni '80, quale regina della cosiddetta "Spaghetti Dance" con brani come EASY LADY e CALL ME, aveva vinto un FESTIVALBAR con DANCE DANCE DANCE, aveva raggiunto le prime posizioni delle top ten di mezxo mondo, Inghilterra compresa, ma dopo qualche bersaglio mancato, iniziava a scemare tutto il successo sin qui realizzato. Succede che nella sua casa discografica, qualcuno per fortuna non si arrese e decise di affidarle la versiine italiana del brano di punta della colonna sonora de IL RE LEONE della Disney, scritto da Elton John. E li, iniziò la sua seconda giovinezza artistica, stavolta in lingua madre. E questo terzo posto tributatole dal pubblico arrivò provvidenziale. La sua interpretazione svelò a molti la bravura e la celestiale voce dell'interprete, che cantò questa canzone con vero coinvolgimento, motivato dal fatto che fosse davvero appena reduce dalla fine di un grande amore. Mauro Repetto, se n'era, più o meno burrascosamente andato dal duo, lasciando il solo Max Pezzali a portare avanti il tanto fortunato marchio di fabbrica. Quale migliore occasione per lui, per sublimare il momento della sua nuova via artistica, quella del Festival, che in quegli anni godeva di una enorme visibilità mediatica, grazie soprattutto alle sapienti cure baudiane. Questo è il brano scelto per la gara che, dato il titolo, sembrò proprio dedicato al suo ex-compagno d'avventura. Si piazzò ottavo a Sanremo e confluì poi nell'Lp LA DONNA, IL SOGNO & IL GRANDE INCUBO. Pezzali scrisse anche FINALMENTE TU, presentata in kermesse da un impacciato Fiorello. In Italia, per un certo periodo, dovemmo fare i conti anche con lo strano fenomeno dei "cloni vocali". Ovvero con cantanti sconosciuti che avevano una voce molto simile a quella di altri interpreti già noti, ricalcandone pure lo stile, soprattutto per la parte dei loro successi più grandi Già gli Audio 2 con Battisti avevano fatto prendere molti abbagli agli ascoltatori, ma in questo caso, ancor di più, questa sembrò essere la vera voce di Claudio Baglioni, tanto più che il cantante si esibiva con una maschera in pubblico. In realtà il vero cantante era il romano Roberto Scozzi che, gtazie a questo espediente vendette bel 120 mila copie del suo album. Baglioni, invece, non la prese bene per nullame diffidò la sua etichetta, che peraltro era la Rca, la stessa dei suoi esordi. Un esordio davvero inconsueto e piacevole quello del cantautore milanese che aveva presentato questo a brano a Sanremo Giovani. La sua casa discografica ci puntò molto e lo propose subito alle varie radio, soprattutto le locali, che subito lo adottarono e lo fecero diventare un vero successo. Colpì molto la vena poetica e semplice del ragazzo che sembrò promettere bene e che, a qualcuno, fece urlare ad un nuovo Lucio Battisti. In seguito bisserà il successo al Festival con la bella DESTINAZIONE PARADISO che lo imporrà bene anche nei paesi latini. Un presenza di buon successo, la sua, al Festival, quanto effimera. Nata a Catania, inspiegabilmente il suo vero nome Ursula, le venne cambiato in Antonella e proveniva anche lei da Sanremo Giovani. L'anno precedente era tra le Nuove Proposte con RICORDI DEL CUORE e si classificò seconda dietro ad Andrea Bocelli. Quest'anno, prodotta da Franco Migliacci, presentò questo brano della più tradizionale melodia all'italiana. Fu nona in classifica finale, ma il pezzo andò ugualmente bene, anche in Sud America. Spari subito dopo. Oggi di lui potremmo tranquillamente dire che sia stato il capostipite di quella ben nutrita schiera di cantanti da Talent-Show, oggi tanto ben radicata. Il suo, però, fu un caso alquanto inconsueto dato che era emerso sì dal programma AMICI, ma quando ancora era solo un talk-show sul mondo giovanile. La sua passione per la musica venne subito a galla e la padrona di casa già allora, Maria De Filippi, gli procurò il suo primo contratto con la Sugar e questo pezzo venne pubblicato subito come singolo, avendo successo soprattutto tra le teen-agers dell'epoca. La cosa gli diede poi modo di partecipare a ben due edizioni del Festival, ma con un seguito decisamente inferiore. Il 1995 è stato per il gruppo vocale di Salerno, sicuramente l'anno più bello della carriera. Con il loro stile A-Capella, già utilizzato da molte band angloamericane e dal celebrato Bobby McFerrin, cantavano in un locale della loro città quando vennero notati da Claudio Mattone, produttore/autore, braccio destro di Renzo Arbore. Con questo pezzo, cover del noto brano di Zucchero, debuttarono anche loro a Sanremo Giovani e subito dopo presero parte al Festival ufficiale tra le Nuove Proposte dove poi trionfarono con la proverbiale LE RAGAZZE. Il loro nome, volle la leggenda, che venne loro suggerito dallo stesso Mattone che vedendoli esibire tutti vestiti di nero chiese loro se lo facessero abitualmente. Loro risposero che si trattava solo... di un caso. Se n'era andata dall'Italia per circa tre anni, ai tempi, la bionda icona di Venezia, per una sorta di ritiro spirituale, come ammise lei stessa. Ma ritornò passando dalla porta principale e decise anche lei di tornare al Festival. Le cose non andarono come previsto e questo bel brano che era nato come una suite di oltre venti minuti, si classificò proprio all'ultimo posto. In compenso, il pezzo, tra i pochi ad uscire anche come singolo dopo il Festival, riuscì ad avere un certo seguito e, in fondo, solo due anni dopo, la cantante farà l'incontro con un personaggio chiave della sua carriera: Vasco Rossi. L'anno in questione fu musicalmente per il nostro paese, un susseguirsi di fenomeni discografici molto legati al mondo delle discoteche che, negli anni '90, godettero di un insperato rilancio, ridando vita a quelka mitica "febbre del sabato sera". Si sprecavano dunque da noi produzioni di pezzi musicali che coinvolgevano tutte la branche da ballo possibile, dalla commerciale alla più forsennata techno. Tutti pezzi in lingua inglese perlopiù, con la speranza spesso ben riposta, di piazzare i prodotti anche all'estero. A distinguersi furono questi dj milanesi che vollero invece produrre brani nel nostro idioma e, campionando un giudice da un'intervista televisiva, partorirono questo. Altri loro successi furino indubbiamente le dimenticabilissime ARRIVA ARRIVA (QUELLO CHE DEVE ARRIVARE) e SEI ETERO O SEI GAY?
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Giugno 2015
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