Questa è la triste e crudele storia di una bellissima quanto sfortunata cantante veneta, ex ragazzina-prodigio. Il suo vero nome era Graziella Franchini, era nata nel piccolo centro di Castagnaro (VR) e fin da bambjna sognava di fare della musica la sua vita e la causalità le diede subito l'occasione giusta. Mentre si esibiva in uno spettacolo di una parrocchia della periferia milanese, dove si era trasferita, venne notata da un maestro talent-scout che le procurò subito un contratto con una piccola ma vivace etichetta. Qui nacque il suo primo 45 giri che s'intitolava ironicamente MATUSALEMME con cui vinse il Festival di Pesaro. Subito dopo altra vittoria al Festival di Zurigo e quindi le ottime premesse c'erano per fare il cosiddetto salto di qualità. Iniziò infatti a partecipare a varie trasmissioni televisive e girò pure un carosello al fianco di Renato Rascel. Ma è nel '69 che si registra il suo successo discografico più grande, quando partecipò a Un Disco Per L'Estate con L'ULTIMO BALLO D'ESTATE. Alla stessa manifestazione partecipò anche due anni dopo con la meno fortunata IO STO SOFFRENDO. Arriva nel 1973 per lei la grande occasione di partecipare anche al Festival di Sanremo, ma la sua INNAMORATA IO? scritta tra gli altri anche dal fratello di Adriano Celentano, Alessandro, non viene capita e non passa in finale. A seguito di questa delusione e di una parallela vita sentimentale che stava dandole molte preoccupazioni, decise di ritirarsi dalle scene. Si trasferì negli anni ottanta poi misteriosamente a Lamezia Terme, in Calabria, per amore si disse. E ricominciò pure a cantare incidendo un altro singolo nel 1984, SEI LA FELICITÀ con cui poté tornare anche ad esibirsi in pubblico. Ma il 28 aprile 1986 venne trovata in casa, assassinata da svariate coltellate e con crudeli segni di sevizie sul suo corpo. Una sua cara amica e prima sua discografica, testimoniò che la donna avesse una relazione con un medico locale che però risultava gia fidanzato con un'altra donna, che aveva alcuni membri della sua famiglia affiliati alla 'ndrangheta. Per questo aveva già ricevuto minacce ed aggressioni. Ma le diretta interessata, nonostante venne processata insieme alla madre, si professò sempre innocente e, in assenza di prove, terminato il processo vennero emtrambe assolte ed il caso fu archiviato.
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Giugno 2015
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