Lo sanno ormai anche le pietre: lei odia qualunque rievocazione che la riguardi, dai programmi tv di vecchia data che ossessivamente ritrasmettono, soprattutto in queste occasioni e davanti ai quali cambia sistematicamente canale, ai tributi continui che le vengono dedicati. Ma come si può non unirsi al coro unanime che oggi la celebra per il suo settantacinquesimo compleanno, che nonostante il tempo che passa, a noi sembra regalarle ancora più lustro e prestigio. Per noi, fra l'altro, non è altro che un doveroso modo infinitesimale per dimostrarle tutta la nostra gratitudine per come ha saputo accompagnare tutte le nkstre vite con quello strumento musicale unico ed ineguagliabile che da sempre è la sua voce. Parlando di lei non si può farlo senza prima definirla come le spetta di diritto: Mina Anna Maria Mazzini da Busto Arsizio (VA) è un "genio"! Lo capirono già nel lontano 1958, quando in vacanza come ogni anno con la famiglia al Forte dei Marmi, mentre assisteva ad un concerto di Don Marino Barreto, alla Bussola di Marina di Pietrasanta (LU), venne trascinata sul palco a cantare improvvisando qualcosa. Li nacque il suo mito e non fu assolutamente casuale che su quello stesso palco, esattamente vent'anni più tardi, decise di comparire in pubblico per l'ultima volta. A dir il vero li nacque anche Baby Gate, nome con cui incideva parallelamente anche pezzi rock 'n roll del momento, agli inizi. Ma fu proprio Mina a prevalere, con la sua smisurata carica grintosa e con la voce acuta e potente, che la faranno eleggere da subito regina tra gli Urlatori dell'epoca. Il suo primo grande successo discografico si può far risalire alla scatenata versione che rese di NESSUNO, appena lanciata al Festival da Wilma De Angelis e Betty Curtis, che le diede modo di apparire per la prima volta in tv nel LASCIA O RADDOPPIA? di Mike Bongiorno. Fu del '60 invece l'exploit di TINTARELLA DI LUNA, che la vide per la prima volta in vetta all'hit-parade e di quello stesso anno il soprannome "Tigre di Cremona", datole dalla giornalista Natalia Aspesi, che le rimarrà incollato per tutta la vita. Fu anche quello del debutto a Sanremo con due canzoni NON SEI FELICE ed È VERO, composta da Umberto Bindi, non andando oltre il settimo posto, ma la sua stella splendeva comunque sempre più e appena l'estate seguente fu quella di IL CIELO IN UNA STANZA, scritta da un Gino Paoli ancora agli esordi e in contemporanea, UNA ZEBRA A POIS e fu definitivamente leggenda. L'anno dopo tornò al Festival con la quasi certezza di vincere, ancora con due brani IO AMO TU AMI e LE MILLE BOLLE BLU, ma come accadeva sempre ai superfavoriti della vigilia, la cosa non avvenne e si piazzò solo quarta, rinunciando da allora a partecipare a qualunque gara. Ma non ne ebbe affatto bisogno dato che ormai la sua carriera procedeva a gonfie vele e cominciò a prendere il volo anche all'estero, dove le sue canzoni stavano già funzionando bene ricantate in varie lingue. La tv e il cinema se la contendevano data la sua prorompente simpatia, mentre musicalmente arrivarono altri successi come MOLIENDO CAFE', RENATO e CHIHUAHUA, alternando sapientemente brani d'atmosfera con altri più briosi e disimpegnati, come quando riprese STESSA SPIAGGIA, STESSO MARE di Piero Focaccia. Sono del 1964 piazzamenti come E' L'UOMO PER ME, CITTA' VUOTA e ancor di più UN ANNO D'AMORE, presa a prestito da Nino Ferrer che l'aveva lanciata come C'EST IRREPARABLE. L'anno dopo SOLI, BRAVA, UN BACIO E' TROPPO POCO e L'ULTIMA OCCASIONE, mentre del '66 SONO COME TU MI VUOI e uno dei suoi manifesti a vita, quella SE TELEFONANDO... che vedeva tra gli autori un certo Maurizio Costanzo. Nel 1967 rilancia la sanremese L'IMMENSITA' che saprà rendere ancor più magica e la brasileira LA BANDA. Nel '68, avrà il fiuto, ascoltando un brano molto particolare, di lanciare con la sua interpretazione un grande artista destinato a restare nella storia, il Fabrizio De André di LA CANZONE DI MARINELLA, ma anche VORREI CHE FOSSE AMORE e ZUM ZUM ZUM, sigla di Canzonissima. Il 1969 sarà invece quello della svolta più profonda e riflessiva e, a detti di molti, quella della fase più matura, iniziata con NON CREDERE e proseguita con UN OMBRA e che proseguì l'anno dopo con il capolavoro di BUGIARDO E INCOSCIENTE, cover de LA TIETA di Joan Manuel Serrat e tradotta da Paolo Limiti. Ma soprattutto l'anno in cui incontrò sul percorso Lucio Battisti e Mogol di cui incise prima INSIEME e poi IO E TE DA SOLI e poi, l'anno seguente AMOR MIO. Del '72 GRANDE, GRANDE, GRANDE, tra gli altri suoi successi di sempre e poi PAROLE PAROLE, in coppia col suo partner televisivo Alberto Lupo. Nel '73 tornò prima in classifica con E POI... proseguendo con la sigla finale del proverbiale MILLELUCI al fianco di Raffaella Carrà, NON GIOCO PIU'. Nel '75 la svolta sexy con L'IMPORTANTE E' FINIRE scritta dal giovane Cristiano Malgioglio. Degli anni seguenti sono invece da segnalare NUDA ('76) scritta da Don Backy, GIORNI ('77) e ANCHE UN UOMO ('79). Gli anni '80 si aprirono con BUONANOTTE BUONANOTTE per proseguire con UNA CANZONE ('81), DEVI DIRMI DI SI' ('83), ROSE SU ROSE ('84). Dell'85 il memorabile duetto con Riccardo Cocciante in QUESTIONE DI FEELING, sigla televisiva del vecchio amico Mike, mentre l'anno dopo quello con Fausto Leali in VIA DI QUA. E poi via via i suoi innumerevoli doppi album che hanno accompagnato interi anni della nostra vita e in cui abbiamo potuto ascoltare sue interpretazioni, a volte magistrali, a volte leggendarie, altre bislacche ed ostinate, in cui si è voluta prendere il lusso di rifare brani di cantanti apparentemente lontani da lei come Madonna, Michael Jackson o George Michael. Ed i suoi omaggi a personaggi come Domenico Modugno, Renato Zero o alle città di Cremona o di Napoli. Sarebbe impossibile citare qui le migliaia ormai di canzoni da lei adottate e rese totalmente personali, sarebbe una discografia infinita e comunque a rischio di omissione, certo, nonostante la sua rumorosissima assenza, nessuno di noi può dire di non avere un suo brano nel cuore. Mina non è solo la più grande cantante italiana di tutti i tempi, Mina ci appartiene come la nostra città, il nostro paese, la nostra vita. Per questo.e per tante altre cose... auguri di cuore, da tutti noi.
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Giugno 2015
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