Secondo disco registrato in studio dal musicista e poeta genovese, che tracciò molto bene la sua identità e il suo ruolo nel mondo della musica di allora, consegnandolo alla definitiva leggenda. Trattando un tema duro e ostico come la morte non fisica, ma mentale, il cantautore descrisse con esemplare cruda maestrìa figure ancora oscure alle sette note come i tossici del CANTICO DEI DROGATI, o i personaggi della BALLATA DEGLI IMPICCATI. E poi la dirompenza della sua LEGGENDA DI NATALE e ancora l'intensità malinconica di INVERNO e di GIROTONDO e poi ancora la . A comporre e realizzare il capolavoro con lui i fratelli Gian Piero (nella stesura delle musiche) e Gian Franco Reverberi, negli arrangiamenti e Giuseppe Bentivoglio e Riccardo Mannerini per i testi. Ancora poco diffusi gli album nelle case italiane, fecero comunque raggiungere un numero superiore alle 50 mila copie vendute. In pochi sanno che dell'opera fu anche registrata ed incisa una versione in inglese, però mai diffusa e di cui esiste un'unica copia posseduta prima da un collezionista americano e poi ceduta ad uno italiano. La nostra cantante più nota di sempre, stava per entrare in una nuova importantissima fase della sua carriera, quella più incisiva e celebrata, forse, che le fece incontrare sul suo percorso altri due geni come Lucio Battisti e Mogol. Intanto festeggiava i primi dieci e già luminosi anni di percorso musicale e decise per questo di immortalare il momento proprio con questo album/concerto, registrato dal vivo al mitico locale Bussola di Le Focette (LU), tra i più noti in Versilia. Nel disco si ritrovarono dunque successi da lei riadottati da altri interpreti e resi celebri, del calibro di LA VOCE DEL SILENZIO, SE STASERA SONO QUI e DEBORAH. E poi versioni italiche di pezzi internazionali come PER RICOMINCIARE, in origine CAN'T TAKE MY EYES OFF YOU di Frankie Valli e le due brasiliane CHI DICE NON DA, che era CANTO DE OSSHANA di Vinicius De Moraes e C'È PIÙ SAMBA, ovvero TEM MAIS SAMBA di Chico Buarque de Hollanda. Long playing d'esordio, per quella che si poteva ancora tranquillamente definire "la Ragazza del Piper^, visto il periodo. La biondissima cantante veneziana aveva già sbalordito tutti con la qui presente LA BAMBOLA, campionessa d'incassi e anche con altri brani come RAGAZZO TRISTE, tradotta da BUT YOU'RE MINE di Sonny & Cher, QUI E LA, in origine HOLY COW di Lee Dorsey, SE PERDO TE, tradotta da THE TIME HAS COME di P. P. Arnold, IO PER LUI, lanciata al femminile anche dai Camaleonti, del gruppo The Four Seasons e nota come TO GIVE THE REASON I LIVE ed una personale interpretazione di YESTERDAY dei Beatles, tutti brani compresi nel disco. Periodo di grandi trionfi e di conclamata gloria per il giovanotto di Monghidoro (BO), anche se al momento lui era di fatto impegnatissimo a svolgere il servizio di leva nel Genio a Pavia. Il disco uscì alla fine del '67, prolugando la sua gittata anche l'anno seguente. Tra le sue tracce, innanzitutto era contenuta UN MONDO D'AMORE, ma anche una sfilza di altre canzoni diventate notissime. Tra le altre C'ERA UN RAGAZZO CHE COME ME AMAVA I BEATLES E I ROLLING STONES, TENEREZZA, SE PERDO ANCHE TE e QUESTA VITA CAMBIERÀ. In più la sigla di SETTEVOCI, programma che rivelò Pippo Baudo in tv, UNA DOMENICA COSÌ e quella di PARTITISSIMA, con il compianto Alberto Lupo, intitolata MEZZANOTTE FRA POCO. Raccolta di brani, molti tradotti da successi brasiliani, assolutamente in auge in quel momento. Ovviamente, però, a far la parte del leone era il brano di punta, scritto insieme agli amici Dario Fo e Fiorenzo Fiorentini che diede al cantautore milanese l'affermazione popolare definitiva. Era anche il disco di HO VISTO UN RE, sempre scritta dal futuro premio Nobel che, quell'anno, tentò anche di portare in gara a CANZONISSIMA, ma la RAI gli impedì di presentarla, per il suo tono troppo politicizzato. Al suo interno anche il brano LA MIA MOROSA LA VA ALLA FONTE, uscita nel '65, la cui musica venne poi utilizzata dal collega De André, per la sua VIA DEL CAMPO e brani di gran spessore come GIOVANNI IL TELEGRAFISTA e LA BALLATA DEL PITTORE. A seguito di questi successi, scelse di completare i suoi studi in Medicina e Chirurgia, trasferendosi prima in Sud Africa e poi negli Stati Uniti, dove visse per quattro anni. Sconvolta e toccata in prima persona l'anno precedente per i noti e drammatici fatti che avevano portato al suicidio di Luigi Tenco, la sensibile interprete aveva già tentato a sua volta di togliersi la vita. In compenso, sul fronte lavorativo le soddisfazioni non mancavano certo e, subito dopo il pubblico la riaccolse a braccia aperte un po' in tutto il mondo, principalmente da noi, dove le sue origini calabresi la tenevano ben legata all'Italia. In quel mentre trionfò, ad esempio a PARTITISSIMA, titolo effimero di Canzonissima, ma prima uscì questo disco che invece conteneva altri brani portati al successo come MAMA, IL SILENZIO e COMINCIAMO AD AMARCI. Contenuta anche la tristemente nota CIAO AMORE CIAO ed altre canzoni, perlopiù cover come STIVALETTI ROSSI da THESE BOOTS ARE MADE FOR WALKIN' di Nancy Sinatra e SOLA PIÙ CHE MAI, da STRANGERS IN THE NIGHT del padre Frank. Inoltre una sua interpretazione di CUORE MATTO, lanciata dal collega Little Tony. Fantastico piazzamento in classifica per la compilation delle canzoni della popolarissima manifestazione canora dell'Antoniano di Bologna e della direttrice del suo proverbiale coro diretto dall'indimenticata Mariele Ventre. Al tempo le canzoncine proposte diventavano davvero parte dell'immaginario collettivo e molte di loro sono ancora note anche dai più piccini di oggi. Vinse QUARANTAQUATTRO GATTI, quell'anno, cantata da Barbara Ferigo, ma molto gradimento ebbero anche IL TORERO CAMOMILLO di Michele Grandolfo, IL TOPO ZORRO di Sergio Sanna e IL VALZER DEL MOSCERINO, interpretata da una giovanissima destinata a diventare, più grandicella, idolo di tutti i bambini: Cristina D'Avena. Tutto come sempre officiato dal Mago Zurlì. Un disco nato dalla grande passione del sommo artista milanese, verso il grande chansonnier francese Georges Brassens, cui anche De Andrè, con altre dinamiche, aveva più volte dichiarato di ispirarsi per le sue opere. Fondatore insieme a Roberto Brivio, Gianni Magni e Lino Patruno del leggendario gruppo comico de I Gufi, in quel periodo, in realtà stava già pensando di uscirne, per intraprendere carriera definitivamente solista, che lo vide impegnato come artista totale che a 360 gradi si destreggiava a teatro, come al cinema ed in televisione. Caratteristica di questo suo album, uno dei tantissimi che spesso riproducevano suoi spettacoli, era il fatto che lui tradusse in lingua meneghina il suo beniamino con titoli come AL MERCA' DE PORTA ROMANA, PIEN DE CORNA e PURGHI I ME' PECCÀ. Il quartetto si ricomporrà nel 1981 tornando sui teleschermi di Antenna Tre Lombardia per una stagione televisiva, dopo la quale si divideranno definitivamente. Momento davvero favorevole per uno dei complessi beat più importanti e preponderanti, che però qui si era già lasciato alle spalle il genere per intraprenderne uno più melodico, ma anche di più vasto respiro. E infatti i grandi risultati arrivarono proprio da brani ivi contenuti come l'omonimo del titolo, appunto tradotto dal successo dei The Four Season di Frankie Valli, L'ORA DELL'AMORE, lanciata dai Procol Harum come HOMBURG e da APPLAUSI, tutte canzoni che vendettero circa un milione di copie ciascuna. Intanto dalla band, formata da Livio Macchia, Antonio Cripezzi, Gerry Manzoli, Gabriele Lorenzi e Mario Lavezzi, era già uscito Riki Maiocchi che tentò una cartiera solista di non entusiasmanti proseliti. Album uscito già nel '67 ma pure in questo caso, estesosi anche nell'anno in esame. Sostanzialmente una sorta di "meglio di..." con alcuni brani già più che noti come 45 giri e qui raccolti. Tra gli altri LA MUSICA E FINITA, portata a Sanremo e scritta da Franco Califano, Umberto Bindi e Nisa, quarta classificata, TRISTEZZA PER FAVORE VA' VIA, cover del pezzo di Edu Lobu, UN'ORA SOLA TI VORREI, proposta anche dagli Showmen e ORE D'AMORE, versione nostrana di THE WORLD WE KNEW, di Frank Sinatra. Fu il primo album della cantante, uscito per l'etichetta Ariston, che la mise sotto contratto dopo il suo abbandono della Ricordi che l'aveva lanciata all'inizio della carriera.
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Giugno 2015
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